Paolo Bellodis

Ho iniziato a scalare le montagne già da bambino alla tenera età di 4 anni quando con mio papà e mio fratello maggiore di 2 anni salimmo lungo la “via ferrata alla Punta Anna”, ma il mio exploit lo feci 3 anni dopo quando, sempre con il papà e mio fratello ci trovammo sul piazzale del rifugio Dibona per assistere alla messa celebrata in occasione dell’inaugurazione della “via ferrata G. Lipella”. Nel bel mezzo della funzione, mio fratello ed io scappammo dall’ attenzione del padre e raggiungemmo la base della Tofana de Rozes, da qui, in breve, all’imbocco della galleria del Castelletto. Decidemmo di continuare, le numerose zuccate prese all’interno del tunnel ovviamente percorso senza l’ausilio della torcia, non ci fecero desistere dall’abbandonare questa nostra scellerata idea di salire la ferrata.

Il cielo si fece plumbeo, ma in breve tempo, ovviamente privi di alcuna attrezzatura da ferrata raggiungemmo le “Tre Dita”. Ridiscesi di corsa all’ex rifugio General Cantore, trovammo l’angosciato genitore convinto che fossimo saliti per il normale sentiero, ma quando raccontammo la verità un paio di sberloni a testa non ce li tolse nessuno, e il tutto finì con una abbondante merenda al rifugio.

La mia più seria e ponderata attività alpinistica iniziò nell’anno 1979 sulle pareti delle Cinque Torri, dove da capocordata cominciai a salire le mie prime vie classiche. Nell’anno 1982, entrai a far parte del glorioso gruppo degli scoiattoli di Cortina, e nel medesimo anno anche nella squadra del soccorso alpino.

Nel 1984, conseguo il brevetto di aspirante guida alpina, e dopo 4 anni di obbligato tirocinio, nel 1988 ottengo la qualifica di guida alpina maestro d’alpinismo. Sempre nel 1988, viene fondato il S.U.E.M. a Pieve di Cadore, dove inizio l’attività di tecnico di elisoccorso, qualifica che tuttora svolgo con dedizione e tanta passione, inoltre, dal dicembre 2001 fino all’anno 2009 ho ricoperto la carica di capostazione del soccorso alpino di Cortina.

Per circa 8 anni mi sono dedicato come direttore della scuola roccia, all’insegnamento della tecnica di arrampicata cogliendo numerose soddisfazioni personali e cercando sempre di trasmettere e infondere agli allievi tutte quelle emozioni e sensazioni che questo meraviglioso mondo di roccia riesce ancora a darmi dopo quasi 20 anni di attività di guida alpina.

Del mio curriculum vi dico solo che ho scalato un po di qua e un po di là, e grazie a Dio sono sono ancora qua…, ma sarò ben lieto di approfondire l’argomento, sopratutto sull’alpinismo classico a chi vorrà conoscermi personalmente, magari in compagnia di una buona birra. Mi trovate all’ufficio delle guide la sera.